Museo Rocceré
Area archeologica del Monte Rocceré

La notizia del ritrovamento venne resa nota nel luglio del 1993, tramite la pubblicazione scientifica "Survey" n°7-8 del Centro Studi e Museo d'Arte Preistorica di Pinerolo.
Innumerevoli leggende e la presenza di migliaia coppelle scolpite da antichi uomini-cacciatori durante probabili riti propiziatori conferiscono un alone di mistero alla vetta del Roccerè.
Attorno alla sommità del Roccerè, su molte rocce pianeggianti o leggermente in declivio, soprattutto su quelle aggettanti verso il versante meridionale risaltano evidenti delle incisioni arrotondate di dimensioni da 5 a 20 cm e con profondità variabile. Peccato che alcune sono state ridimensionate dal tempo per lo sgretolarsi superficiale delle rocce e che le possibili pitture rupestri che ne congiungevano gli enigmatici disegni sono state rapidamente cancellate dalle acque meteoriche.

La leggenda
Alla base dei torrioni sommitali del Roccerè è facile incontrare ampi antri cavernosi, sicuramente utilizzati come riparo e luoghi magici dagli antichi abitatori della montagna, soprattutto quando dal loro interno sgorgano delle fonti d’acqua: una di queste grandi aperture, ben visibile sul versante ovest, dà il nome a questo versante, noto come “roccio fenestre”, ossia Rocca della Finestra.
La tradizione popolare vedeva invece nei cupi e timorosi anfratti i luoghi in cui i sarvanot andavano a dormire durante il giorno, aspettando la notte per scendere nei boschi e fare ogni sorta di scherzi e dispetti agli abitanti delle numerose borgate di Roccabruna: impedivano al latte di cagliare, se ne mangiavano la crema, svegliavano i dormienti con rumori strani e spaventosi, scompigliavano le matasse di filo alle tessitrici, riempivano di fumo le cucine.
Itinerari Naturalistici
- S.Anna - Colle della Ciabra - Monte Roccerè - durata 4h, dislivello 600 m